
Approvato a Fonte Nuova il Piano Comunale di Protezione Civile: si pongono dunque le basi per affrontare eventuali situazioni a rischio. L’arrivo del Commissario Prefettizio, Dott.ssa Raffaella Moscarella, ha visto quindi l‘aggiornamento di un piano fermo al 2010, non più adeguato ad un territorio urbano modificatosi nel tempo, soggetto a rapidi ed inevitabili mutamenti, soprattutto urbanistici, che potrebbero alterare la validità delle analisi che il piano presenta.
Il Piano Comunale di Emergenza di Protezione Civile – ricordiamolo – è uno strumento indispensabile per fronteggiare le emergenze in aree soggette a rischio di calamità naturali.
Dopo che la squadra della dottoressa Raffaella Moscarella si era allargata, con la nomina dei due Sub commissari , il vice prefetto Maria Pia Terraciano e del dottor Gerardo Infantino (materie finanziarie), è stato dunque il Sub Commissario Maria Pia Terracciano, con delibera n. 3 del 5.12.2016 ad approvare il Piano, oggetto di numerose polemiche proprio a seguito del violento terremoto che ha colpito Amatrice e molti Comuni del Centro Italia, il 24 agosto e il 26-30 ottobre 2016.
L’approvazione del Piano Comunale di Protezione Civile, oltre ad una attualità strettamente legata al suo costante aggiornamento, rischia , nel caso di Fonte Nuova, di non essere completo perchè sprovvisto di associazioni di riferimento, poichè – secondo il Regolamento Comunale approvato con Delibera di Consiglio lo scorso agosto 2016 – veniva infatti fissato che “soltanto le associazioni con convenzione comunale sono autorizzate ad operare sul territorio di Fonte Nuova” mentre ad oggi, siamo alla fine dell’anno 2016, nessuna delle associazioni di protezione civile risulta averne.
Sottolineiamo, infine, la funzione pubblica del piano, per i nostri lettori: non si tratta semplicemente di uno “strumento tecnico”, riservato agli addetti ai lavori. Il documento deve essere sempre diffuso con adeguatezza tra la cittadinanza sia per sensibilizzare i cittadini verso i rischi della realtà locale sia per informarli anche nel campo della “gestione del rischio”.
Alessandra Paparelli